mercoledì 15 marzo 2017

RECENSIONE: Un piccolo infinito addio di Emily Pigozzi


Buongiorno! Ho conosciuto Emily Pigozzi con il romanzo Aspettami davanti al mare, l'ho ritrovata con Danza per me e ora, dopo le due uscite con la collana You feel di Rizzoli, ho avuto il piacere di leggerla ancora, questa volta come self, in Un piccolo infinito addio. Secondo me questi suoi lavori sono stati un continuo crescendo, il successivo sempre meglio del precedente. La storia di cui vi parlo oggi, infatti, mi ha coinvolta e totalmente conquistata. Una narrazione a tre voci che mischia young adult e contemporary romance, amore e dolore.

Trama
E se l’uomo che credevi di odiare fosse l’unico in grado di scaldarti il cuore?
Lara Corsini è un medico: ha poco più di trent’anni, ma vive un’esistenza solitaria e costellata di ricordi. L’unico sentimento vero che prova è l’odio per Cesare Marano, ex ragazzo scapestrato e primo amore di sua sorella, la dolce e bellissima Susanna, ma anche il colpevole della sua morte prematura. Da allora sono trascorsi vent’anni. Dopo il carcere, di Cesare si sono perse le tracce.
Il suo improvviso ritorno in città risveglierà sentimenti mai sopiti, ma Lara dovrà fare i conti con una eventualità imprevista: Cesare è un uomo ferito, completamente diverso, e la ragazza sente crescere verso di lui un’attrazione irresistibile. I due saranno capaci di lasciarsi alle spalle i dolori del passato e credere in un nuovo, travolgente amore?
Una storia dolce amara sulla sofferenza e la rinascita, e sugli imprevisti e le passioni che possono cambiare l'intero corso di una vita.

Lara e Cesare sono due persone rimaste sole al mondo, che non hanno nessuno da cui tornare, solo una casa vuota ad aspettarli e i ricordi a tormentarli. La loro storia inizia vent'anni prima, quando Lara è ancora una bambina e Cesare è il ragazzo di sua sorella, nonché amica e confidente. Susanna ha sei anni più della sorellina ed è un'adolescente alle prese con il primo amore, è la classica brava ragazza, mentre Cesare ricopre il ruolo dell'affascinante bad boy. 

I capitoli ambientati vent'anni prima delle vicende presenti ci raccontano la storia dell'amore ai tempi del liceo, adolescenziale, ma puro, forte e con la convinzione di poter superare qualsiasi ostacolo. L'aggiunta del pov di Susanna contribuisce sicuramente a rendere poi più intenso ed emozionante il romanzo. E avere modo di vedere Cesare anche da ragazzo ce lo fa conoscere di più. Scopriamo un ragazzo insicuro, dolce, innamorato, e capiamo fino in fondo la sua sofferenza presente, quello che ha passato, quello che si porta dentro, quello che lo ha reso l'uomo distrutto dal dolore che è oggi. Tutti questi capitoli non fanno altro che aumentare la curiosità, il desiderio di scoprire cosa è successo, capire perché Lara considera Cesare l'assassino dell'amata sorella. Perché ci deve essere una spiegazione, non può davvero essere stato la causa della morte della ragazza che amava, dell'unica fonte di luce nella sua vita, della sola persona in grado di fargli desiderare di diventare un uomo migliore, soprattutto quando scegliere la strada sbagliata sembra così facile, la via più veloce per ottenere qualcosa.
"Non so se sarò giusto per te" mormora in un soffio, con voce appena udibile "ma provare a essere la tua persona. Sei la cosa più bella che mi sia capitata."
Ma, se da un lato non riuscivo a credere alla colpevolezza di Cesare, non riuscivo neanche a biasimare Lara. Lei era solo una bambina quando la sua sorellona, il suo idolo, il suo punto di riferimento, le è stato portato via. E quando il dolore è così grande si sente il bisogno di trovare un colpevole, di dare un volto alla persona che ha causato questa terribile sofferenza e di indirizzare la rabbia verso qualcuno. E insieme, tra sensi di colpa e rabbia tenuta nascosta, scoprono che il dolore li accomuna, non li divide, che ricordare i bei momenti è bello, che, forse, sono molto più simili di quanto pensassero. Sono rimasti bloccati a vent'anni prima e solo ora, insieme, riescono veramente ad andare avanti.
Noi abbiamo avuto Susanna, e siamo vivi per ricordarla. Noi due, in mezzo al resto del mondo che va troppo veloce e che ci ha lasciati indietro, incurante di quello che siamo stati.
Il loro è un amore che nasce dal dolore. Un amore da cui tentano, inutilmente, di fuggire. Perché cosa c'è di giusto nell'innamorarsi dell'assassino di tua sorella o della sorellina della ragazza che amavi? Ma, allo stesso modo, cosa c'è di sbagliato in qualcosa che finalmente ti riporta a vivere? Se è sbagliato, perché fa così bene? Il vero problema è se riusciranno mai ad essere un uomo e una donna che si sono semplicemente innamorati e non solo due persone unite dalla tragedia.
In questo momento le mie sono labbra che chiedono l'amore, non labbra che chiedono perdono.
Come vi dicevo, questa storia mi è davvero piaciuta molto e non posso fare altro che consigliarvela. Emily scrive molto bene e ci ha regalato un romanzo dolce, romantico, ma anche triste e commovente. Lara e Cesare sono due persone distrutte, che si limitano a sopravvivere e a fuggire, ma che insieme rinascono e tornano a vivere. E tutto questo emerge completamente dalle parole dell'autrice. 

Al prossimo libro!
Veronica

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