martedì 11 aprile 2017

RECENSIONE: Un'anima che vibra di Loredana Frescura e Marco Tomatis


Buongiorno! Nella recensione di oggi vi parlo di Un'anima che vibra, il nuovo romanzo scritto a quattro mani da una coppia ormai più che collaudata: Loredana Frescura e Marco Tomatis. Il libro è uscito il 16 Marzo in versione digitale, e il 30 in formato cartaceo, con la Leggereditore e, tra una corsa con un carretto e parole quadrisillabe, ci racconta la storia del giovane ma intenso amore tra Domenica e Gaetano.

Trama
Domenica, detta Mimì, diciassette anni, vive con la mamma Caterina e la zia Diletta a Roma. Da un giorno all’altro la sua famiglia si trasferisce in un piccolo paese, Piandiperi, dove la fabbrica presso cui Caterina lavora come operaia ha aperto un nuovo stabilimento.
Per Mimì si tratta di un cataclisma che stravolge la sua esistenza tranquilla e rassicurante. Ma proprio in quel paese “sbagliato dalla A alla Z”, dove a dispetto del nome non c’è l’ombra di un albero, e un ragazzo dalla pelle d’ambra può chiamarsi Gaetano e sfrecciare a bordo di un carretto, Mimì, che si sente “sbagliata dall’uno all’infinito”, finirà col trovare sé stessa. Soprattutto, guarderà con occhi nuovi sua madre e scoprirà che non è affatto la donna rinunciataria e fredda che ha sempre creduto. Dietro un’apparenza remissiva e dimessa, Caterina nasconde una forza e una vitalità che Mimì non avrebbe mai immaginato e che sono quanto di più importante una figlia possa imparare dalla madre. 
Una storia intrisa di gioia e dolore, poesia e stupore, proprio come la vita.


Appena ho ricevuto comunicazione dell'uscita di questo libro, mi è subito tornato in mente quando, qualche anno fa, leggevo e apprezzavo i romanzi di questi autori. L'idea era quindi quella di non perdermi assolutamente questo loro nuovo lavoro e di scoprire che effetto mi avrebbe fatto leggere una loro storia adesso che ho qualche anno in più e sono decisamente una lettrice più "navigata". Ora che l'ho terminato e che ho soddisfatto la mia curiosità, posso dirvi che è stato bello! Ho trascorso qualche ora nell'atmosfera quasi bucolica di Piandiperi, innamorandomi insieme a Mimì del piccolo paese, accompagnata da una prosa poetica e da una storia moderna, ma che sembra ambientata nel passato.
Un bacio era davvero miele, marmellata, cioccolato fondente, sugo all'amatriciana. Sentivo il suo cuore e non mi importava del mio.
Mimì è costretta a lasciare la sua città, Roma, e tutti i suoi amici per trasferirsi nel piccolo paese di Piandiperi per seguire la mamma e la zia nella nuova sede della fabbrica dove andranno a lavorare. Ha diciassette anni e, come è normale che sia, è arrabbiata con il mondo intero per questo trasferimento. Con il padre perché si è rifatto una nuova famiglia, con la madre perché non ha mai veramente reagito a questa situazione e con la vita perché non è giusto che lei, alla sua età, debba lasciare il divertimento e la mondanità di una grande città per la tranquillità di un paesino in mezzo al nulla dove i ragazzi si divertono percorrendo discese a tutta velocità con un carretto e spostarsi in bicicletta è ogni volta un'ardua prova di resistenza. Ma è proprio del ragazzo con il carretto che si innamora ed è proprio lui che l'aiuta a crescere e ad apprezzare quello che ha, anche il paese che è diventato la sua nuova casa.
"Io sono tanto innamorata di te." Gaetano sorrise e poi rise. "Ah! Questo è quello che devi fare da qui all'eternità. Essere innamorata di me."
Gaetano, però, non è solo fascino e spensieratezza. È anche un ragazzo maturo e consapevole, uno che alla sua giovane età ha già conosciuto il vero dolore e che, essendo figlio di immigrati, sa quanto sia fortunato perché la sua famiglia ha avuto la possibilità di farsi una nuova vita in un Paese "sicuro", ma che sa anche cosa si sono lasciati alle spalle e come tante, troppe, persone sono costrette a sopravvivere. Le parole, e i gesti, di Gaetano sono un importantissimo insegnamento, non solo apre gli occhi a Domenica su quanto accade al di fuori del suo mondo protetto e fortunato, ma le dimostra anche che ognuno di noi può fare qualcosa di importante che, se non risolve il problema, almeno può essere la salvezza per qualcuno. Ho apprezzato molto l'aggiunta di questo tema così tristemente attuale perché gli autori sono riusciti a renderlo parte integrante della storia, ma senza esagerare, e a trasmettere importanti messaggi che, secondo me, possono insegnare qualcosa anche ai lettori, non solo alla protagonista.

Nonostante questo e altri temi, non ho mai trovato il romanzo veramente triste. Anche le scene meno felici sono raccontate più con malinconia che con tristezza, come se lo scopo di questo libro sia comunque di lasciare un sorriso e non gli occhi lucidi. A rendere più divertente e spensierata la storia ci pensa sicuramente l'amore tra Gaetano e Mimì. Tutte le loro prime volte, l'intensità dei loro sentimenti, la convinzione che niente e nessuno potrà mai separarli. Ma viene sviluppato anche un altro rapporto importante, quello tra Mimì e Caterina, la madre. Alla ragazza è sempre sembrata una donna debole, con poco da dire, remissiva, ma il percorso di crescita che compie nel corso del libro le permette di vederla come la donna forte, generosa e intelligente che in realtà è. 
Ero altrettanto certa di esistere come persona, come donna, come Domenica. Come Mimì. A prescindere da lui o da chiunque altro. 
Io sono sempre molto affascinata dai libri scritti a quattro mani, ma non sempre è la scelta migliore. In questo caso posso dire che "squadra che vince, non si cambia"! I due autori si fondono insieme alla perfezione e, se questo è il risultato, beh, continuate così!

Al prossimo libro!
Veronica

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